Della giovinezza una costante rimane
una selva di cuori spezzati,
di cocci mostrati impudichi al sole,
camicie azzurro pallido e candore sotto tailleur finto Chanel,
e polo e maglioni e jeans ed eskimo
e sciarpe d’autunno multicolori
e abbronzature salse di pelle e di mare.
E ancora una selva di cuori spezzati,
ricomposti, trepidanti, incollati.
Appesi ad un ramo, caduti, risorti, orgogliosamente svettanti,
graffianti nel cielo
e poi accoccolati, paurosi, dall’azzardo turbati,
ma dolcissimi
finché una canzone li avvolge
e cantando a squarciagola, rimangono teneri, ridenti e stonati.

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